La copertina di giugno del Port Magazine ha creato non pochi mal di pancia fra le redattrici donne, in America. Questo perché mostra quelli che secondo la rivista sono gli editors che stanno cambiando il giornalismo. Fra di loro nessuna donna. Amy Wallace, ha reagito creando un hashtag sull'argomento che raccoglie le reazioni di giornaliste da tutto il mondo. Per la serie: se non siete voi a darci il riconoscimento che meritiamo, ce lo prendiamo da sole.
Se dedicate un po' di tempo a seguire la discussione noterete, come sostiene anche la Wallace in un'intervista per Poynter, che le giornaliste non sono né invisibili né difficili da trovare. Ogni giorno, tante colleghe fanno il loro lavoro con serietà e passione quanto i propri colleghi uomini. Solo che è facile dimenticarsene. Anche per questo Roberta Meyers è intervenuta su Elle Magazine per ribadirlo. Ma non basta. La Meyers racconta che durante una lezione alla Columbia stava mostrando agli studenti tante storie importanti pubblicate su Elle e uno studente è intevenuto per domandarle come si sentisse a sapere che nessuno le legge. Beh, basti sapere che Elle è letto da otto milioni di donne che, dal sentire comune perfettamente espresso da questa giovane leva del giornalismo americano, vengono percepite come "nessuno".
Se anche voi vi sentite considerate "nessuno" e non siete d'accordo, v'invito a contribuire alla discussione su #WomenEdsWeLove, a promuoverla se volete e a farvi sentire. Forse è ora che alziamo la voce anche noi giornaliste italiane.